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14/10/2012

Letttera aperta del Sindaco di Giarre sull'emergenza rifiuti


LETTERA APERTA DEL SINDACO TERESA SODANO SULL’EMERGENZA RIFIUTI A GIARRE

In considerazione delle continue reciproche accuse intercorse fra l’Amministrazione comunale di Giarre e la società d’ambito Joniambiente Spa in liquidazione, con particolare riferimento alle dichiarazioni rese alla stampa il 2 ottobre scorso dal Rappresentante Collegio dei Liquidatori, Francesco Rubbino, con l’auspicio di fare chiarezza una volta per tutte e informare su quanto fin qui praticato, rassegno quanto segue.

La società Joniambiente spa CT1 è costituita da 14 comuni della fascia jonica etnea e il comune di Giarre detiene il 19,96% delle quote societarie. Essa ha iniziato la gestione del servizio il primo gennaio 2006, oggi è in liquidazione per via degli intervenuti cambiamenti normativi previsti dalla Legge regionale n.9 del 2010 che ha istituito le Srr provinciali. Tuttavia, in attesa che i Comuni azzerino le esposizioni debitorie con le società d’ambito, le stesse continuano a gestire i servizi, a seguito di proroghe concesse dalla Regione.  Nel comune di Giarre il costo del servizio, antecedentemente al primo gennaio 2006, era di 3 milioni 200 mila euro l’anno e il servizio efficiente rispetto allo scempio attuale. Non dal 16 luglio, data di avvio della raccolta differenziata che ha fatto scoppiare il “bubbone”, ma da qualche anno il territorio del Comune di Giarre è stato completamente abbandonato, limitando il servizio al solo conferimento in discarica, fra l’altro neanche garantito giornalmente. A questo punto dopo mesi di contestazioni quotidiane fatte dall’Uta (ufficio di tutela ambientale) della  IV^ Area Urbanistica e Ambiente, dopo numerosi interventi sostitutivi effettuati con ordinanze contingibili e urgenti, al fine di scongiurare allagamenti (caditoie), incidenti e incendi (erbe alte oltre un metro nelle strade della nuova zona Peep)  - vedasi foto e articoli giornalieri apparsi sul quotidiano "La Sicilia", la scrivente ha presentato un esposto in Procura il 12 giugno c.a. Il 16 luglio, come detto, è stata avviata la raccolta differenziata contro il volere dell’Amministrazione, che temeva tutto quello che è successo: con gli stessi mezzi e gli stessi uomini con cui la società aveva garantito un discreto servizio negli 11 comuni dove era stata avviata la differenziata in precedenza, ha ritenuto di estendere il servizio “porta a porta” nei comuni di Giarre, Riposto e Mascali che esprimono complessivamente oltre 55 mila abitanti.

Un minimo di responsabilità da parte di questi amministratori doveva indurli a verificare la consistenza dei mezzi e delle risorse umane, prima di avviare un sistema che se da un lato, li metteva a posto per l’ingiustificabile ritardo accumulato per l’avvio del servizio; dall’altro ha oltremodo oltraggiato il nostro territorio.

Quanto alle accuse sul debito del Comune di Giarre preciso che il Comune non ha mai ricevuto decreti ingiuntivi, i commissari sono stati inviati dalla Regione in tutti i Comuni con esposizioni debitorie verso le società d’ambito, senza costi aggiuntivi. Inaccettabili, quindi, le considerazioni di Rubbino che afferma sulla stampa ”diversa cosa è che non paghi Giarre piuttosto che il piccolo Comune di Milo”: entrambi i Comuni, infatti, pagano in proporzione al numero di abitanti ed entrambi hanno diritto allo stesso standard di servizio.  Se non è cosi, vuol dire che l’esimio Rappresentante del Collegio dei Liquidatori, come purtroppo fatto, ha inteso e intende che il Comune di Giarre paghi 780/mila euro a bimestre, senza recriminare, per garantire uno standard accettabile del servizio negli altri Comuni e non a Giarre.  E’ quello che è emerso nell’ultima assemblea: tutti i sindaci dei Comuni dove la differenziata è stata avviata diversi mesi prima del 16 luglio, hanno dichiarato che i disservizi nei loro rispettivi territori sono sorti a seguito dell’avvio del “porta a porta” a Giarre, Riposto e Mascali. Tant’è che nella stessa assemblea, qualcuno propose di escludere questi tre Comuni dal progetto della differenziata, per fare tornare alla normalità il servizio negli altri territori. La Joniambiente non è una associazione no profit che beneficia alcuni piuttosto che altri, non deve essere “collaborativa” come qualcun altro ha dichiarato, ma è una società per azioni che deve ottemperare ai propri obblighi societari e contrattuali. L’art.10 del protocollo d’intesa firmato con il Comune di Giarre il 4-08-2005 specifica: il Comune ha la titolarità del servizio per quanto attiene la programmazione e la determinazione della tariffa, la Joniambiente spa ha la responsabilità operativa in tutti gli aspetti tecnici e gestionali.  I circa 3 milioni di euro di debito gridati da Rubbino, non rispondono alle nostre evidenze contabili. Ad oggi il Comune di Giarre ha pagato fino ad aprile 2012, accreditando direttamente 600 mila euro alla società che gestisce la discarica atteso che ogni 15 giorni veniva minacciata la chiusura della stessa per il nostro Comune.

Comunque l’Amministrazione ha sempre pagato entro lo scadere dei 4 mesi che l’Aimeri ha l’obbligo di anticipare secondo il capitolato d’appalto, senza oneri aggiuntivi per la Joniambiente. Le gravi responsabilità che, a mio parere, si ravvisano nella Joniambiente, è l’avere trascinato per tre mesi una situazione che doveva essere evitata. Essa aveva e ha tutti i poteri per effettuare interventi sostitutivi e per la risoluzione del contratto con l’Aimeri: ciò è previsto nel capitolato d’appalto in caso di frequenti, reiterate inadempienze gravi e fra queste è considerata grave la raccolta cumulativa di rifiuto secco e differenziato, cosa che avviene quasi giornalmente. Quindi senza necessità di richiedere pareri legali o di avere mandato da parte dei Comuni. Il 2 agosto ho firmato un ordinanza contingibile e urgente con la quale, per motivi di igiene e sanità pubblica, intimavo alla società d’ambito di provvedere entro 48 ore a ripulire con lavaggio di strade, disinfestazione e derattizzazione il territorio comunale: a questo è stato risposto parzialmente con la rimozione di alcune discariche e di cenere vulcanica.

Il Comune di Giarre, non ha mai chiesto alla Joniambiente né benevolenza né collaborazione, ma solo il rispetto degli obblighi contrattuali, che sarebbero stati strettamente sinallagmatici, se non si fossero evidenziate le molteplici e reiterate inadempienze, senza peraltro comportare il risparmio di un solo euro per il Comune sul costo del servizio. Infatti, le sbandierate penali comminate dalla Joniambiente all’impresa vengono contabilmente aggiunte al costo effettivo del servizio, determinando un costo complessivo di gran lunga superiore a quello statuito. Da qui la decisione di questo sindaco di non approvare il consuntivo 2011. Mi preme sottolineare che, da mesi, questa Amministrazione ha affrontato con competenza e determinazione tutte le criticità che ora vengono rilevate anche dagli altri Comuni, muovendosi in un ambito di correttezza amministrativa volta a garantire da un lato l’occupazione dei dipendenti dell’Aimeri  e ad evitare duplicazioni di pagamenti, dall’altra a stipulare un accordo diretto con la medesima ditta se disponibile ad assicurare risorse e mezzi non più utilizzati in ottica di ambito, altrimenti con altra impresa nella quale fare transitare lo stesso personale riferito al Comune di Giarre, con la garanzia  che i disagi e le inadempienze non si verifichino più, restituendo ai cittadini un servizio efficiente e commisurato al costo dello stesso.    

 
Teresa Sodano, sindaco di Giarre