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la città

La vecchia Chiesa del Calvario E la Parrocchia di Peri

 

LA PETIZIONE DELLA BORGATA PERI DI GIARRE DEL 1869

Ripercorrere gli itinerari che i nostri padri giornalmente tracciavano per rendere più serena la vita, più festosa la giornata, più artistica la loro chiesa è fatto altamente culturale che comporta non solo una conoscenza del passato ma soprattutto un amore per la vicenda degli uomini nel tempo.
L’iconoclastia, la volontà cieca e gretta di realizzare opere di scarso significato storico sostituendole con quelle che parlano della religiosità delle nostre comunità, della conoscenza delle leggi architettoniche che ancora oggi sono valide testimonianze di arte, è un fatto che non solo offende la cultura delle nostre piccole o grandi borgate ma ci priva di beni culturali ed ambientali che rievocano il farsi del nostro Comune, della nostra cittadina la cui storia sta scritta non solo nelle carte ma in ogni angolo del nostro territorio, delle nostre chiese, nei dipinti, negli altari, negli «atareddi», nei nostri santi, nei palazzi come nelle piccole case, nei «puntoni» agli angoli di certe strade, nei nomi, incisi nelle viuzze, nelle devozioni, nelle confraternite e perché no nei nostri amati lampioni.
In questo senso è gradito rileggere una pagina dell’Archivio Parrocchiale di Giarre, tanto bella, della piccola borgata per ricordare una delle più suggestive cerimonie religiose: «a calata del calvario» al fine non solo di rivisitare il passato, ma per esortare tutti a ridare non solo alla piccola chiesa, «luogo di custodia delle statue di Maria Santissima Addolorata e del nostro Santissimo Redentore» l’antico splendore, ma per ripristinare la religiosità e la festosità di una delle più antiche processioni religiose di Giarre:

«Giarre 7 agosto 1869.
Ecc. Reverend/ma,
Le rassegno qui compiegata una supplica degli Abitanti della Borgata Peri, i quali desiderano da più tempo potersi celebrare la S. Messa nello Oratorio di cui si parla nella detta supplica. Dapoicché il cennato Oratorio sarà fornito, e ben provisto di tutto il necessario a potersi decentemente celebrare in esso il divin Sacrifizio, e quante volte sarà il superiore aggradimento dell’Ecc. V.R., io crederei potersi appagare i religiosi voti di quegli Abitanti. L’E. Arcip. e Sac. Bartolomeo Cavallaro

Eccellenza
I sottoscritti abitanti la Borgata Peri all’uscita da Giarre verso il Mezzogiorno espongono umilmente all’Ecc. V. Rev. che trovatasi in essa Borgata lungo lo stradone Provinciale un Oratorio appartenente alla Madrice Chiesa di Giarre ove si conservavano le statue di M. SS. Addolorata, e del nostro SS. Redentore G. C., in ogni anno in detto Oratorio il giorno del Venerdì Santo si espongono al culto pubblico dette Statue, e nelle ore pomeridiane da detto Oratorio muove con solenne pompa una devotissima Processione di dette Statue, del legno della S. Croce, e si porta alla Madrice, e qui ha fine la mesta Ceremonia della tumolazione del Sacro Cadavere del Cristo. Or la pietà di quegli Abitanti con pubbliche elemosine ha trasformato quell’oratorio in una piccola Chiesa, ornata di tutto, e perciò si desidera, che l’E. V. Rev.ma si degni accordare il permesso, dopo la benedizione di rito di potersi celebrare il SS. Sacrificio della Messa. Tanto s’implora alla maggior Gloria della SS. Vergine, ed al trionfo della nostra Cattolica Fede. Prostati implorasi la S. Benedizione.
Pregasi il R. Economo di Giarre di umiliare questo fervido, e Sacro Voto a S. Ecc. M. Arcivescovo.
1. Agosto 1869

Sig. Rosario Patanè - Rosario Leonardi - Rosario Mangani - Gaetano Pappalardo - Giuseppe Di Bartolo - Raimondo Puglisi - Salvatore Macherone - Petro Gullotta - Giovanni Guarrera - Francesco Toscano - Salvatore La Spina - Giuseppe Barbagallo - Isidoro Mangani - Francesco Musumeci Rossi - Rosario Toscano - Giuseppe Grasso - Giuseppe Intelisano - Matteo Fresta - Salvatore Patanè - Paolo Greco - Isidoro Greco - Alfio Torrisi - Giuseppe Macherone - Vincenzo Macherione - Carmelo Grassi - Mario Rigano - Sebastiano Greco - Isidoro Cavallaro - Mariano Lizzio - Giuseppe Cavallaro - Sebastiano Vasta - Giuseppe Cali - Giuseppe Messina - Giovanni Cantarella -

A S. Ill/ma Il Sig.r Sotto Prefetto del Circondario d’Aci Reale
Signore,
Una chiesetta rurale denominata del Calvario lungo la strada che da Giarre s’estende alla Borgata Peri è stata eretta e già condotta a compimento a spese di parecchi proprietari dei quali in quella campagna alcuni s’ànno stabili dimore, ed altri delle casine ovefanno la loro villeggiatura proprietari suddetti si sono indotti all’erezione di quella Chiesetta allo scopo di esercitarvi gli atti religiosi: dapoicché essendo le loro casine abbastanza distanti da Giarre, dalla Chiesa del Trepunti o da altra qualsiasi, spessissimo a causa dei calori estivi o delle pioggie autunnali veggonsi obbligati a rimanere privi anche di ascoltare la S. Messa. Avendo essi chiesto a S.E. Monsignor Arcivescovo di Messina il permesso perché la detta Chiesiola fosse aperta al pubblico e vi si potesse celebrar Messa, l’E.za S. si è pronta ad annuire a si fatto pio desiderio tutte volte che da parte dell’autorità politica non s’incontri difficoltà alcuna.

I proprietari anzidetti quindi per mezzo del sottoscritto ànno l’onore di rivolgersi alla S.a V. Ill.ma e la pregano perché si degni nella sua saviezza secondare le loro brame in cosa di si grande importanza e grati gliene anticipano i loro più sentiti ringraziamenti.
Aci Reale 2 Ottobre 1869.
Baronello Rosario Calì

Nulla Osta da parte dell’infrascritta autorità politica del Circondario d’Aci Reale, che la Chiesetta rurale costruita mercè le oblazioni dei fedeli in contrada Peri, territoffo di Giarre, sia aperta al pubblico onde dagli stessi esercitarvisi gli atti di nostra religione - Aci Reale 2 Ottobre 1869.
Il Sottoprefetto - Cordova.»

Da allora tale piccola chiesa inizia la sua storia ufficiale come oratorio ove venivano conservate le statue di Maria SS. Addolorata e del SS. Redentore. Successivamente nel 1871 per circostanze prodigiose la chiesa venne dedicata a San Camillo protettore degli infermi. Infatti nel 1935 in pieno fervore religioso i Camilliani non solo vennero a Giarre ma stabilirono quivi la sede della loro Provincia religiosa. Un rappresentante valido fu Don Giuseppe La Perna. Però esigenze di culto e perché no neccessità che la borgata avesse una sua parrocchia fecero nascere l’idea di lasciare la vecchia chiesa rurale dell’ottocento per iniziare la costruzione di una nuova chiesa per la parrocchia.
Anche per questa circostanza non mancò la mano divina. La N.D. Marianna Grassi Fichera donò il terreno e la nuova chiesa per opera di tante forze convergenti non esclusi i padri Camilliani è oggi una realtà operante e costituisce un piccolo tesoro d’arte moderna. Quando nel 1955 i Camilliani lasciarono Giarre il Vescovo Mons. Russo valido ed illuminato pastore affidò la chiesa al Rev. P. Filippo Fresta che la strasformò in un vero gioiello di arte facendosi aiutare dai fedeli e da artisti validi per la decorazione e l’arricchimento. L’Abside è veramente un inno di colori alla gloria di S. Camillo.
L’arte di Francesco Ranno soffusa di fede tocca il culmine e ci fa partecipare alla visione. E che cosa non dire delle formelle in bronzo della porta centrale, e della Via Crucis?
Una visita attenta non può trascurare tali opere come pure l’affresco del Battistero. La chiesa è un luogo di preghiera e di contemplazione e la modestia e la tenace volontà di Don Filippo Fresta ha voluto dare una grande lezione. La deposizione che si trovava nella vecchia chiesa del 1878 opera di Rosario Campione Rocca, si ritrova nella nuova chiesa assieme ad alcuni candelieri che sono una testimonianza dell’artigianato locale. Ma accanto a tutte queste belle cose il Santuario di S. Camillo a Peri, conserva una sedia dell’Abside, scolpita dall’indimenticabile giarrese Don Vincenzino Cuscona.
Ecco come le chiese ritornano ad essere dei beni culturali non indifferenti, punto di riferimento storico, itinerario dell’uomo sulla terra.
Così mi piace chiudere questa pagina sulla sintesi di due chiese in una delle più fiorenti e prospere borgate di Giarre-Peri.
Oggi la chiesa di San Camillo è stata accorporata alla parrocchia Regina Pacis e il parroco Don Nino Russo è coadiuvato dal Rev. Padre Alfio Sauta. Non va dimenticato che nel 1994 per breve tempo, 6 mesi, don Guglielmo Giombanco, oggi segretario del Vescovo, governò questa parrocchia lasciando un ricordo affettuoso e tanta beneficenza. Successivamente nell’ottobre del 1994 padre Nino Russo già parrroco della Regina Pacis fu nominato prima amministratore parrocchiale di Peri e successivamente divenne unico Parroco con l’accorpamento delle due chiese.

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